Parlare di curriculum in questo paese è un pò come chiedere udienza al Vescovo per discutere dell’ultimo film porno che avete visto, non ha senso e per di più infastidirete il povero prelato che ben che vada vi caccerà in malo modo. Mi spiego meglio, presentare un curriculum vitae in Italia significa partire con il piede sbagliato: in primis perchè ammettete di non aver conoscenze e di affidare ad un paio di fogli la vostra persona, in secundis (si può dire?) perchè ben poche aziende pagano un laureato in lettere, Dio li stramaledica più della perfida Albione quelli lì, per leggere curriculum e valutare competenze, studi e meriti vari. E già ho fatto un errore, ho parlato di meriti, quando in Italia perfino i Signori Devoto e Oli si dimenticano di inserire tale parola nel loro dizionario.
Bene, ho deciso di aiutarvi, sono un laureato disoccupato e modestamente di porte in faccia, tritacarte, cestini, sorpassi a destra e sinistra e umiliazioni varie me ne intendo. Ciò che voglio proporvi è un curriculum diverso, lontano dall’astrattismo europeo e più attinente alla realtà del nostro meraviglioso paese, un curriculum senza troppi fronzoli e barocchismi, più snello e accattivante per coloro a cui è diretto. Abbiamo detto che il curriculum non è ben visto dall’imprenditorcapitalistaresponsabileproduzionevitamortemiracolifacciotuttomievotolega, ma pure la moscissima segretaria addetta alle assunzioni della grande azienda non lo adora, se non altro perchè lo deve leggere. Vorrà dire che creeremo un curriculum ad hoc, che risponda alle necessità sia del colosso sia della pmi.
Iniziamo. Una bella foto. Se siete uomini potete farne a meno, se siete donne vedete voi, ma non fate troppo le suorine, più avete la faccia da zozza, meglio andate. Informazioni anagrafiche, indirizzi vari ed altre generalità possono essere lasciati invariati. Discorso opposto per quanto riguarda le esperienze formative: non esagerate con i titoli di studio, anzi tralasciate pure lauree ed altro, a meno che non si parli di Bocconi e master 24ore. Certo, dipende da che lavoro cercate, ma la laurea non piace a nessuno di coloro che vi dovranno pagare, al massimo ci ricavate qualche mese di stage. Siete laureati in scienze politiche? accontentatevi di un bel diploma di perito qualche cosa. Si, il diploma è importante, come affermava mia nonna sbattendo la mano destra sul palmo della sinistra, il pezzo di carta conta e se lo diceva una donna nata nel 1913, in un paese gerontocratico come questo, non può che essere vero. In ogni caso l’importante è fingere di non essere laureati, o vi invieranno in tutta risposta una stella di David da appendere all’abito prima di ogni colloquio.
Esperienze lavorative: i profili più ricercati sono giovani sui 15 anni, con almeno tre anni di esperienza. Capisco che è difficile rientrare in parametri simili, ma provate ad immedesimarvi nelle povere s.p.a., devono assumersi loro l’onere della vostra crescita personale? Le conoscenze linguistiche sono fondamentali, l’inglese è richiesto livello madrelingua, ma non basta, titolo preferenziale sarà la conoscenza di almeno un’altra lingua.
Infine ci sono interessi e motivazioni. Se avete affrontato alcuni colloqui, vi sarete accorti di come la maggior parte dell’interrogatorio verta sui vostri hobby, le vostre passioni ecc. Vi sarete detti cavolo, è davvero importante essere una persona impegnata, con una vita pregna di attività. Non è vero, non frega niente a nessuno se fate acquagym o trascorrete due ore alla settimana in un ospizio, la verità è che fare il selezionatore è noioso e l’unica soddisfazione sono i fatti degli altri.
Conoscenze, conoscenze informatiche, linguistiche, conoscenze di tutti i tipi. Guardiamoci negli occhi e da bravi italiani diciamoci: ma a chi interessano? Le vere conoscenze sono altre e sappiamo tutti di cosa sto parlando. Prendiamo esempio dalla saggezza popolare del buon Mario, personaggio di mia invenzione, che alla domanda del figlio ventenne “Papà, che ci devo scrivere in conoscenze?” rispose “Come che ci devo scrivere? E che pensi che a tua madre piaccia far da mangiare per dieci? Pensi che a me il consigliere comunale stia particolarmente simpatico con quella faccia da scemo che si ritrova? Pensi che mi diverta a frequentare tutti i comizi elettorali da febbraio ad aprile, o a ridere alla battute idiote del nostro cugino direttore? Scrivi ignorante, scrivi che conosci il sindaco, il maresciallo, il direttore di banca, il segretario del sindacato, il primario, il preside, il pizzaiolo…..” Insomma, date retta al messaggio che appare in piè di pagina in certe mail, risparmiate carta, salverete tanti alberi e avrete risultati più soddisfacenti. Nome, Cognome, son nato qui quel di lì, Ciò il diploma e soprattutto conosco. Là, una paginetta e siamo a posto. Yes, we know.
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