Essendo in… “ritardo” la pubblicazione di nuovi capitoli di “Vita di Coda storta gatto bastardo” (ma tranquilli, arriveranno) ed essendo l’autore sempre impegnato con facciunsalto.it (rubrica And the radio plays) e inzonacesarini.com (rubrica Caro Diego, se tu, Ernst ed io…), vi ribloggo un post da inzonacesarini.com. E’ una serie di 10. Se interessati, le puntate le trovate tutte in rubrica. Ah, dimenticavo, oggi Allegria di nubifragi compie 3 anni. Auguri!
Per capire la gente ligure occorre piazzarsi sulla loro costa e osservare verso ponente o verso levante. Mai verso il mare o verso le montagne, perché l’essenza del ligure non è l’uno o le altre, è quell’essere schiacciato tra mare e monti, quel vivere sul mare per opportunità e rinculare in montagna per necessità. Dal mare è sempre venuto il sostentamento, dalla montagna la salvezza. Dal mare venivano le mercanzie che arricchirono Genova e gli altri centri costieri, dal mare vennero anche i mori, detti anche saraceni. Praticamente arabi. Gente che razziava tutto, anche le donne. Anche i bambini. Anche il futuro. Soprattutto il futuro. La storia dei liguri è fatta di distese marine da solcare e montagne come barriere per salvarsi quando le cose buttano male. E se vi pare che abbiano occhi solo per il mare, osservate bene: vedrete come la schiena è adagiata verso il monte, le spalle al sicuro…
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auguri tanti! (scrivi più spesso, qua, dai)
Hai ragione 😉 grazie!