Il titolo fa il monaco? O, meglio, visto che questa appropriazione indebita (nonchè strazio e abuso) di proverbio significa poco e niente, cosa può far pensare un titolo come “Oggi”? Qualcuno risponderà che si tratterà di filosofia, del rapporto tra il nostro passato e il futuro che ci aspetta, un prima ed un dopo che si congiungono nel presente, l’attimo che viviamo mentre pensiamo a ciò che fu e ciò che sarà. Troppo ardito, ritenta. Altri penseranno che il titolo si riferisca ad una ricerca sul settimanale “Oggi”, magari al ruolo della donna nella pubblicità del settimanale. Buono, ma non sarebbe farina del mio sacco, c’è chi una ricerca simile l’ha fatta davvero e pure bene (ciao). No, no, affermeranno con supponenza i filologi, gli amanti del significato recondito di ogni parola, no, si discuterà della semantica latina, l’antico hoc die da cui derivò per contrazione hodie e poi, per volgarizzazione, oggi. Acqua. Allora un terzo partito si solleverà e schernendo i radical chic dei precedenti tentativi, dirà che la verità sta più in basso, niente revanscismi latinisti, nessun rigurgito aristotelico, non possiamo più permetterci pensieri astratti, l’oggi è cosa dura assai e necessita pragmatismo. Dunque? Non ho capito nemmeno io che ho scritto, ritentate e siate più precisi, cari pragmatici del non so che. E poi ci sarà chi crederà di leggere un pistolotto su emozioni e sfighe della mia giornata, fazione a cui, per inciucio, si alleerà chi, leggendo solamente il titolo e, perciò, fidandosi ciecamente di esso, esclamerà: “Che bella giornata” o, per par condicio “Oh, what a fucking shit day”. Ritentate pure voi, popolo delle larghe intese.
Soluzione: non c’è nessun significato, titolo e testo non corrispondono. O meglio, una corrispondenza c’è: oggi non avevo nulla da fare e soprattutto non sapevo di che scrivere. Ma mi andava di scrivere, oggi.
Mi hai fatto ridere…e in una giornata grigia e piovosa come questa dopo una pedalata sotto l’acqua ti assicuro che non è poco…
mi fa piacere!
Quando non so cosa scrivere, mi metto a copiare pagine di Proust, Canetti, Mazzantini… così esercito lo stile.
troppo impegnativo per me. Preferisco dedicarmi a scrivere stupidaggini! 🙂
io quando non so cosa scrivere esco a correre, o a bere l’aperitivo. oppure leggo di chi, come me, non sa cosa scrivere. ehehehe.
evidentemente pioveva e i bar erano chiusi…. 🙂
Era un’applicazione del “questo non è una pipa” ai blog?????