Deve essere stato intorno al 1990. Sì, in effetti ero molto piccolo e nei confronti del mondo mi comportavo come una spugna, ciò che passava sotto i miei occhi o accarezzava le mie orecchie io la recepivo, elaboravo, riproducevo. Ricordo un pandoro e un’operazione di marketing di una filantropia tale che chi la immaginò, beh, non voglio pensare nei gloriosi anni a seguire che infima carriera possa aver fatto. “Iliade”, un libricino di dieci centimetri per cinque, non di più. Della copertina ricordo poco, se non la marca del pandoro che per ovvie ragioni non riporterò. Ricordo invece di come il breve testo adattato per bambini fosse incentrato su due personaggi chiamati eroi, ma fondamentalmente niente altro che uomini, rappresentanti di due modi differenti di intendere e volere. Fu la prima volta in cui entrai in contatto con Achille e Ettore.
Per continuare con la lettura: http://www.facciunsalto.it/archives/13183/achille-ettore-duello-interiore
Bello!
P.S. Ma le mani più probabilmente non erano sporche di lievito ma di zucchero a velo 😉
Ciao! 🙂
Vaccaboia! E’ vero! 😀 Perché lievito? Mah!
mi mancavano questi tuoi post.
Grazie 😉 E dire che sto pure scrivendo molto, ma più che altro su altri siti. Devo ribloggare di più!
bel paragone!
“…Nella figura di Achille è compresa tutta la mitologia atlantica contemporanea: ha la bellezza dannata di un James Dean, la chioma rigogliosa e originale (un greco biondo) di un Elvis Presley, la passione feroce di un Jim Morrison, l’attrazione verso l’androgino di un David Bowie, il disprezzo della vita di un punk …”
non è un caso che si faccia ancora studiare, i greci hanno previsto tutto 🙂
ps
tra una settimana su mimettoingioco.wordpress.com inizia la pubblicazione dei racconti di giugno, se ti va di partecipare puoi ancora inviare un racconto.